Palmina Martinelli, dopo qurant’anni la svolta. Per il GIP fu omicidio. All’Unifg il dibattito con l’autore Mario Gianfrate

Intervista Gianfrate

Sono dovuti passare ben quarant’anni dalla morte di Palmina Martinelli per arrivare a fare luce su una vicenda atroce, che ha segnato le cronache pugliesi degli anni Ottanta. Una verità ricercata e sostenuta da Mario Gianfrate, professore e scrittore, autore del libro “Palmina. Una storia sbagliata” (Les Flâneurs Edizioni), con Sara Cordella e Pierdomico Corteruggiero.

Una vicenda giudiziaria, un fatto di cronaca nera quanto mai attuale, che gli autori hanno raccontato anche agli studenti dell’Università degli Studi di Foggia nell’ambito dell’evento “La città che vorrei. Una bussola per la legalità 2025“, in occasione dello slot dedicato al tema Le lacune della giustizia e le vittime inascoltate: dibattito a partire dal libro “Palmina” di Mario Gianfrate presso il Dipartimento di Economia, palco “La città che legge”.

Il caso: chi era Palmina Martinelli

Palmina Martinelli era la sesta di undici figli, cresciuta in una famiglia di Fasano. Il 2 novembre 1981, Palmina arriva in ospedale con ustioni gravissime. Poco prima di morire, Palmina viene interrogata dal Pubblico Ministero Magrone, rivelando che le è accaduto, pronunciando con chiarezza i nomi dei suoi assassini. I due uomini, fratellastri originari di Locorotondo, erano legati a un contesto familiare difficile: la madre gestiva una casa di appuntamenti in una vecchia villetta abbandonata. Il movente, secondo la ricostruzione iniziale, sarebbe stato il rifiuto di Palmina di entrare in un giro di prostituzione minorile. Eppure la giustizia non le diede ascolto. Dopo un lungo iter processuale, nell’ottobre del 1989 la Corte di Cassazione assolse definitivamente gli imputati, accogliendo i loro ricorsi. Secondo quella sentenza, Palmina si sarebbe tolta la vita a causa di un contesto familiare difficile e soffocante.

“Palmina. Una storia sbagliata”: un libro alla ricerca della verità

Aveva una voce da bambina, Palmina. Resa ancora più flebile dai dolori atroci che stava provando nel momento in cui il PM andò in ospedale per raccogliere dalla sua viva voce la dichiarazione sui suoi assissini. La registrazione è stato uno dei documenti che gli autori hanno mostrato durante la presentazione del libro. Un volume che nasce dalla voglia di restituire voce a Palmina, una guida attraverso quei giorni terribili illustrando eventi, prove, fasi del processo e reazioni dell’opinione pubblica. A quasi quarant’anni dalla tragedia che ha spento per sempre il suo sorriso, c’è ancora chi lotta per ridare voce a Palmina e fare in modo che la giustizia faccia finalmente il suo corso. Tante le tematiche affrontate in aula, partendo dalla vicenda di Palmina: dal tema della violenza sulle donne, passando per quello del ruolo della stampa nelle vicende giudiziarie fino a quello quanto mai attuale degli “errori” giudiziari che condannano innocenti o lasciano impuniti i colpevoli. Ci sarà giustizia per Palmina? Lo abbiamo chiesto a Mario Gianfrate.

L’intervista
La svolta: una nuova verità per Palmina

L’8 luglio 2025 il GIP del Tribunale di Bari, Giuseppe Battista, ha emesso un decreto che segna una svolta epocale: Palmina Martinelli non si è suicidata, è stata vittima di omicidio. Secondo il giudice, la giovane venne arsa viva nell’ambito familiare, dopo aver rifiutato di entrare in un giro di prostituzione minorile. Non è suicidio, ma omicidio avvenuto con «modalità atroci» e concepito «all’interno della cerchia familiare».

La presentazione del libro, inserita nel cartellone dell’evento dell’Università degli Studi di Foggia, assume un valore simbolico rilevante perché si svolge prima della decisione del GIP – eppure –  anticipa implicitamente la necessità di riconsiderare la verità giudiziaria. Ora, con la sentenza del giudice Battista, questo evento assume una dimensione ancora più profonda: un dibattito che interpreta e prefigura una nuova verità, non ancora giudiziaria ma moralmente inequivocabile.

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Giornalista Pubblicista e Addetta Stampa. Laureata in Legge, si specializza in Comunicazione e matura un’esperienza decennale a livello locale e nazionale su giornali, web, radio, tv e uffici stampa. Innamorata della sua terra, ama raccontarla attraverso il suo sito La Boutique delle Parole e attraverso il portale Foggia Magazine di cui ricoprire il ruolo di Direttore Responsabile.

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