Mare d’inverno cantava Loredana Bertè. Il ritornello di una canzone che racconta la sfida ancora aperta del Gargano. Ci pensavo in un giorno di pioggia di fine estate, in cui passeggiavo sulla spiaggia ormai sgombra da ombrelloni e turisti. Ho assaporato il mio Gargano in tutta la sua fiera bellezza selvaggia, resa ancora più affascinante dal clima autunnale.
Con le sue suggestive spiagge e i borghi affacciati sul mare, il Gargano è da sempre una delle principali mete turistiche della Puglia. Tuttavia, la dipendenza dal turismo stagionale con il solito boom di presenze nei mesi estivi, limita il potenziale economico di questa zona. La destagionalizzazione, ovvero l’estensione della stagione turistica oltre i tradizionali picchi estivi, emerge come una soluzione strategica per contrastare questa fragilità.
Un turismo che non si limiti a luglio e agosto, ma che si adatti ai cambiamenti delle abitudini del viaggiatore contemporaneo, sempre più attento alla ricerca di esperienze autentiche e diversificate: questa dovrebbe essere la sfida futura dello Sperone d’Italia. Il Gargano ha le risorse per soddisfare questa domanda, garantendosi un flusso costante di visitatori durante l’intero anno.
L’autunno e la primavera, con i loro paesaggi mozzafiato, offrono opportunità per escursioni nel Parco Nazionale del Gargano, dove camminare tra le faggete, proclamate Patrimonio Mondiale Unesco. Allo stesso modo, la tradizione enogastronomica, gli eventi sportivi e religiosi, possono diventare i principali attrattori del turismo fuori stagione. Anche l’inverno sul Gargano ha il suo fascino. I piccoli borghi storici si trasformano in luoghi incantevoli, dove le tradizioni natalizie, i mercatini e le manifestazioni culturali possono creare un’atmosfera che attira turisti in cerca di tranquillità e autenticità. A fare da apripista in questo senso, il comune di Peschici che ha fatto delle luminarie natalizie una scommessa vinta.
Ma la destagionalizzazione non riguarda solo l’incremento del flusso turistico. È un processo che implica una progettazione accurata e un miglioramento delle infrastrutture, per garantire una buona esperienza anche nei periodi di bassa stagione. La creazione di pacchetti turistici che combinano cultura, natura e gastronomia è una risposta alla necessità di offrire un’esperienza completa che il turista ormai ricerca.
La destagionalizzazione è una tema che ritorna spesso sui tavoli di contrattazione politica, in compagnia di altri progetti come i collegamenti con l’aeroporto e il quello della superstrada. Progetti che però sembrano ancora destinati a restare lettera morta, mentre i turisti hanno preso consapevolezza che il vero lusso è la qualità lontana dai grandi numeri. Se non ora, quindi, quando?
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